In questa sezione il Ministero dell’Istruzione e del Merito intende approfondire le tematiche della scuola rispondendo ad articoli di stampa, contenuti che circolano sui social, dibattiti in corso sull’istruzione, domande frequenti degli utenti raccolte attraverso gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico. L’obiettivo è fare chiarezza e fornire dati e informazioni ufficiali che saranno predisposti dagli Uffici del Ministero in ottica di dialogo e trasparenza.

Educazione affettiva nelle scuole, il chiarimento del Ministro all’articolo del FattoQuotidiano.it del 30 maggio

Educazione affettiva nelle scuole, il chiarimento del Ministro all’articolo del FattoQuotidiano.it del 30 maggio

Venerdì, 27 giugno 2025

Nell’articolo a firma di Silvia D’Onghia dal titolo “Educazione affettiva nelle scuole: è l’anno zero”, pubblicato il 30 maggio su IlFattoQuotidiano.it, sono contenute affermazioni non corrette con riferimento al disegno di legge sul consenso informato presentato dal Ministro Giuseppe Valditara ad aprile che non attiene al tema dell’affettività o delle relazioni interpersonali, ma riguarda invece, come ricorda lo stesso Ministro nella risposta inviata al IlFattoQuotidiano.it, “esclusivamente l’argomento della sessualità ad eccezione di ciò che è previsto nei programmi scolastici, ovverosia ad eccezione dell’educazione alla conoscenza del corpo umano, della riproduzione e della sessualità biologica”.

Il consenso informato, spiega Valditara, “si riferisce alle teorie sulla identità di genere ovvero alla cultura gender che nulla ha a che vedere con il tema dei femminicidi e della violenza sulle donne. A settembre 2024 per la prima volta nella storia della scuola italiana è stata inoltre introdotta nei corsi di educazione civica proprio l’educazione al rispetto verso la donna e la educazione alle relazioni. Argomento che viene ripreso con un apposito capitolo anche nei nuovi programmi scolastici”.

Secondo un’indagine del MIM condotta dal 15 al 29 maggio 2025 tra le scuole secondarie di secondo grado, l’86,7% delle scuole statali ha risposto di avere avviato, in ottemperanza alle nuove linee guida di educazione civica, progetti per l'educazione al rispetto verso le donne, per educare a relazioni corrette e per il contrasto alla violenza sulle donne durante l’anno scolastico 2024/25.

Nello specifico, il 96,9% delle scuole che hanno partecipato all’indagine dichiarano di aver avviato attività specifiche legate al tema nel corso dell’anno.

Nella stragrande maggioranza dei casi (87,4%) le iniziative sono di carattere curricolare. Le modalità includono laboratori, seminari, gruppi di discussione, che hanno coinvolto 54.047 classi, per un totale di 860.045 studenti coinvolti.

I dati raccolti evidenziano che tali attività hanno portato a cambiamenti nel comportamento, come la riduzione di fenomeni di bullismo o di episodi di violenza di genere: il 68,5% delle scuole dichiara di aver osservato miglioramenti dopo le attività proposte. I migliori risultati si registrano in Sicilia, Campania e Puglia, con quasi l’80% delle scuole che dichiara di aver osservato miglioramenti.

Tra le regioni che hanno realizzato buone pratiche sulla base delle loro esperienze, troviamo anche Lombardia (216), Campania (131), Sicilia (127) e Lazio (127).

Ultimo aggiornamento:

martedì, 01 luglio 2025

Categorie: Facciamo chiarezza
Emessa da:

MIM

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