
Quattro giorni di dibattiti avvincenti, disputati da 76 studenti provenienti di ogni regione d’Italia. Si è conclusa venerdì 29 marzo a Bagni di Tivoli (Rm) la seconda edizione delle Olimpiadi nazionali di debate. A vincere lo scontro finale – dedicato al tema “La gestione delle risorse idriche deve essere sostenibile e dovrebbe essere affidata solo a enti pubblici” – è stata la squadra della Toscana composta da Laura Filippi, Natalia Novoa, Elena Tieri e Marta Romanut, accompagnate dal docente Umberto Crocetti. Un risultato prestigioso, giunto al termine dei 57 dibattiti che hanno visto contrapporsi fra loro i migliori debaters delle scuole italiane. D’attualità ma non solo, gli altri topic oggetto dei confronto: le responsabilità dei paesi sviluppati rispetto al cambiamento climatico, l’ingegneria genetica, alternanza scuola-lavoro, la pratica sportiva in ambito scolastico e l’obbligatorietà dei progetti Erasmus.
“Siamo felici ed emozionate – hanno detto le vincitrici – Non ci aspettavamo questo risultato, ma sappiamo quanto ci siamo impegnate per dare il meglio di noi stesse, superando le paure e i limiti che ognuna di noi sapeva o credeva di avere. Con il debate è stato possibile andare oltre, fino a meritarci questa vittoria”. Dopo aver superato le selezioni regionali, le ragazzi toscane hanno saputo imporre il proprio talento anche in occasione della sfida che ha coinvolto le migliori 19 squadre italiane, ognuna in rappresentanza della propria regione. Una partecipazione importante, che dimostra quanto il dibattito sia divenuto una disciplina sempre più seguita e praticata nelle scuole italiane. Basti pensare che a livello nazionale sono stati ben 1300 studenti gli studenti coinvolti nelle fasi di avvicinamento a questa seconda edizione delle Olimpiadi, con 440 scuole e 350 docenti impegnati nei corsi di formazione base e di approfondimento.
“Si tratta di un’esperienza che mette in relazione tutte le scuole d’Italia – afferma Nadia Cattaneo, preside dell’Iti “Enrico Tosi” di Busto Arsizio, cofondatrice di Avanguardie Educative, il Movimento avviato da Indire e capofila della Rete WeDebate, che dal 2013 promuove il debate tra le scuole della Rete in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Merlini – Un’esperienza che aiuta gli istituti a uscire dalla stretta autoreferenzialità e a fare crescere in ragazzi in relazione a un modello didattico trasversale che, in modo multidisciplinare, supera l’ambito scolastico e ha l’obiettivo, molto alto, di sviluppare le competenze di cittadinanza attiva e di promuovere nei giovani più partecipazione sociale”. A rendere ancora più concrete le ambizioni di crescita del movimento nazionale, proprio nel corso delle Olimpiadi, si è costituita la Società nazionale debate Italia, che da adesso diverrà punto di riferimento per la formazione e l’organizzazione di tutti gli eventi riguardanti il debate.